MMPAD Milan Meeting Report
5 European Roadshow - Milano, 29 giugno 2018 RELAZIONE DELL´INCONTRO PREDIZIONE E PREVENZIONE DEL DIABETE DI TIPO 1 NEI BAMBINI Presentato da Professor Francesco Chiarelli – Università di Chieti Nel mondo ci sono circa 550.000 bambini affetti da T1D e ogni anno sono circa 85.000 le nuove diagnosi. Le stime attuali prevedono un’incidenza della patologia in crescita di circa il 3% all’anno. Ben note sono le numerose e temibili complicanze acute e croniche del T1D, dalla chetoacidosi alle ipo- e iperglicemie, dalla retinopatia alle complicanze macrovascolari, dalla nefropatia alla neuropatia, che nel lungo termine possono portare a disabilità e morte . 1 La patogenesi del T1D è complessa e vede l’evento fondamentale nella distruzione delle beta-cellule pancreatiche su base autoimmunitaria, tuttavia non è ancora noto che cosa determini l’innesco del meccanismo che determina l’attacco alle beta cellule del pancreas, anche se diverse sono le ipotesi in studio: ruolo di alcuni virus, come i virus Coxsackie; una ridotta tolleranza immunologica legata a un’alterata attività delle cellule T-regolatorie; citochine, come IL-2, IL-10, ecc . 2 Riflettore: È possibile predire l’insorgenza del T1D Esistono marcatori sufficientemente affidabili nel predire l’insorgenza della malattia: i più importanti sono GADA e IA-2, e gli anticorpi anti-insulina, particolarmente utili questi ultimi per la diagnosi di prediabete nella prima infanzia. Fig. 1. Marcatori immunologici di autoimmunità umorale nei confronti delle beta-cellule Skyler J et al., Diabetes 2009 È importante sapere che la presenza di autoanticorpi è da considerare già di per sé una fase iniziale del T1D, in accordo con quanto indicato dalla JDRF (Juvenile Diabetes Research Foundation), dalla ADA (American Diabetes Association) e dall’Endocrine Society. Clicca qui per vedere a frammento del presentazione di Professor Chiarelli
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